La crisi dei mutui immobiliari che ha
innescato negli Stato Uniti il dissesto finanziario tuttora in
corso ha reso attuale il Piano Fanfani Ina-Casa che negli anni
Cinquanta dette un’abitazione a oltre 350.000 famiglie
italiane e lavoro a decine di migliaia di disoccupati
L’efficacia di quello che è rimasto l’unico
progetto organico di edilizia popolare ha spinto nelle settimane
scorse esponenti del governo e di diverse forze politiche a
proporre di assumerlo come modello in Italia e nel resto del
mondo.
Di quel Piano originale,
dell’opportunità di attualizzarlo e più in
generale della casa come bisogno sociale si parlerà
venerdì 16 gennaio a Firenze,
nell’Auditorium della Regione Toscana, nel convegno di studi
Il Piano Fanfani Ina-Casa:
una risposta ancora attuale promosso dal
Comitato Nazionale e dal Comitato di Arezzo per il Centenario
della nascita di Fanfani, con la collaborazione della
Fondazione Amintore Fanfani, della Fondazione
Piaggio e dell’Università di Pisa.
I vari aspetti del problema saranno
approfonditi da alcuni dei massimi esperti italiani: i professori
Tommaso Fanfani dell’Università di Pisa e Paola Di
Biagi dell’Università di Trieste, il presidente
dell’Istat Luigi Biggeri, il presidente di Ina Assitalia
Franco Procaccini, l’amministratore delegato di Nomisma
Giorgio De Rita, Elisabetta Bettio e Rita Romanelli
dell’Istituto Autonomo Case Popolari. Seguirà un
dibattito moderato dall’assessore regionale Eugenio
Baronti.
Concluderà i lavori, nel pomeriggio,
la tavola rotonda "Una lezione della storia: edilizia popolare,
società, economia", cui parteciperanno i professori Paolo
Portoghesi dell’Università La Sapienza di Roma,
Giacomo Borruso dell’Università di Trieste e Bernardo
Secchi dell’Università di Venezia, il presidente della
Fondazione Cassa di Risparmio di Crema Ezio Falco,
l’ex-ministro e senatore Giovanni Pieraccini ed Eugenio
Baronti. Il convegno sarà introdotto dal
presidente della Ragione Toscana Claudio Martini e dai presidenti
del Comitato Nazionale e del Comitato di Arezzo per il Centenario,
Ettore Bernabei e Agostino Coradeschi.